Snottiti nei gessi messiniani
Chiamate anche mucoliti, a causa del loro aspetto simile a una secrezione, le snottiti possono essere descritte come pseudo stalattiti organiche, composte da complesse colonie microbiologiche simbiotiche di organismi chemiolitoautotrofi estremofili, capaci di vivere in ambienti estremamente acidi. Furono osservate sul finire degli anni Ottanta all’interno della Cueva de Villa Luz, e la loro diffusione è strettamente legata alle grotte ipogeniche sulfuree, in particolar modo per le condizioni ambientali caratteristiche.
Partendo dalle importanti ricerche realizzate dalla fine degli anni Novanta sull’ecosistema sulfureo di Frasassi, in Italia, le snottiti sono state progressivamente identificate e segnalate non solo
in grotte ipogeniche sulfuree ma anche in grotte epigeniche nelle Marche, in Campania, Calabria, Puglia, Piemonte, Lazio e Sicilia. Nel 2015, in Sicilia, è stato identificato il primo sistema carsico
nei gessi messiniani con presenza di snottiti. Anche nei gessi messiniani, presenti in diversi settori dell’Emilia-Romagna, sono state documentate le presenze di snottiti nella Grotta della Befana e nella Tana della Volpe nel settore della Vena del Gesso Romagnola; mentre nei gessi presenti nella Romagna occidentale nella Grotta Buless, Grotta del Minatore e nella Grotta del Sasso
della Civetta.
di Andrea Benassi – articolo completo sulla rivista