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Sintesi della struttura delle faglie nella porzione di costone roccioso che comprende le tre grotte oggetto di studio. Le attuali grotte, così come le vediamo, rappresentano dei segmenti modificato generati primariamente da movimenti del suolo
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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foto storiche - anno 1972_ottobre
Tra la fine del 1969 e il 1972, si susseguono alcune punte esplorative dello Speleo Club Chieti nel complesso del grotte del Cavallone
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Il rilievo dell’Asino è stato completato rispetto a quello parziale degli Anni ’60 che riportava incongruenze ed errori di posizionamento con lo stato di fatto della cavità
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È verosimile che le terebrazioni abbandonate da una scomparsa idrografica sotterranea in questa zona particolarmente sensibile ad una successiva ripresa del tettonismo dell’intera dorsale, abbia di concerto con le azioni geodinamiche, accelerato quel processo di grandiosi franamenti tristemente noti lungo tutto il versante di Palena e Fara San Martino
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Agli inizi del ‘900 la Società Grotte realizzò una scalinata di entrata nella cavità totalmente incisa nella roccia ed inserì delle scale di legno per facilitare i passaggi più difficili al suo interno; inoltre organizzò inoltre un servizio di guide
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Indagini con drone nel ramo turistico del Cavallone
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Galleria nei pressi della biforcazione dei rami speleologici a Nord Est della Grotta del Cavallone
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Ramo dei laghi nella zona tra l'accesso al ramo – passando su un traverso lungo il pozzo di Lazzaro Rojo – e il primo sifone
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Ramo dei laghi nella zona tra il secondo ed il terzo sifone con evidenza della linea di livello lasciata dallo svuotamento dell’acqua sulle concrezioni
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Ramo dei laghi nella zona tra il secondo ed il terzo sifone con evidenza della linea di livello lasciata dallo svuotamento dell’acqua sulle concrezioni
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Ramo dei laghi nella zona tra il secondo ed il terzo sifone con evidenza di alcune delle particolari concrezioni visibili solo dopo lo svuotamento degli ambienti allagati
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Ramo dei laghi nel punto del quarto ed ultimo sifone che chiude su frana
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Dalle attività di documentazione, ricerca ed esplorazione sul complesso delle Grotte del Cavallone emergono opportunità per il territorio stesso.(Fonte presentazione per il Raduno di Speleologia Strisciando 2.0 – a cura dello Speleo Club Chieti, G. S. Leccese ‘Ndronico, G. S. CAI Fabriano)
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Vista del suggestivo Cratere del Purgatorio lungo il ramo turistico della Grotta del Cavallone
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La zona di scavo in frana all'interno del Cratere dell'Anfiteatro della Grotta del Cavallone
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Ingresso in parete della Grotta dell'Asino visto dal sentiero che taglia la valle
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La calata in parete per raggiungere l'ingresso della Grotta dell'Asino
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Viste interne dei due rami in cui si biforca la Grotta dell'Asino, del tutto privi di concrezioni salvo qualche accenno di stalagmiti generatesi per modesti fenomeni di stillicidio nella parte terminale del ramo maggiore. Le foto evidenziano la sua origine
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Vista della sala del Big Bang nel ramo principale della Grotta del Bove
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Una delle due colonie di chirotteri individuate all'interno della Grotta del Bove
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Uno dei caratteristici noduli di selce presenti nella Sala delle Tasche nel ramo minore della Grotta del Cavallone
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Alcune evidenti caratteristiche che evidenziano la genesi della Grotta del Bove in uno dei saloni
In verde sono evidenziate le striature superficiali in facciata dovute a distacco di materiale, in rosso sono visibili i noduli di selce a soffitto, in blu i cumuli di detriti che ricoprono il pavimento.
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Suggestiva vista durante l'avvicinamento al complesso delle grotte del Cavallone
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Due depositi di gesso evidenti lungo il ramo turistico nei pressi del Cratere del Purgatorio
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Lama dei Peligni
Immagine di una vista della Valle di Taranta tratta da una cartolina degli Anni ’50. Le grotte del Cavallone e del Bove vennero utilizzate durante la II Guerra Mondiale come rifugio dagli abitanti di Taranta Peligna.
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Immagine del “Laghetto di Splendore”, situato lungo il percorso turistico della Grotta del Cavallone, tratta da una cartolina degli Anni ’50. La Grotta del Cavallone è detta anche “Grotta della Figlia di Iorio” dal titolo dell’omonima tragedia pastorale dannunziana ambientata in Abruzzo, del 1903.
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Lettera per la prima proposta di turisticizzazione del Cavallone
Durante il Dicembre del 1893 Il De Lucia, insieme a 46 cittadini di Lama dei Peligni e Taranta Peligna, fonda la “Società delle Grotte del Cavallone e del Bove” con l’intento di valorizzarne il loro valore turistico
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Lettera per la proposta di rilievo del Cavallone ai fini della valutazione di turisticizzazione
Nel 1936, vista la proposta di turisticizzazione della grotta del Cavallone avanzata dall’Ente Provinciale per il Turismo di Chieti all’Istituto Italiano di Speleologia di Postumia, si inoltra la richiesta di rilievo topografico dettagliato della cavità.
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Rilievo planimetrico storico del Vallone di Taranta con posizione delle grotte
Il primo rilievo ufficiale divulgato della Grotta del Cavallone risale alla fine degli Anni Trenta. Ad esso erano stati associati degli schizzi rappresentativi del Vallone di Taranta con la posizione delle tre grotte del complesso
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Schizzo prospettico storico del Vallone di Taranta con posizione delle grotte
Il primo rilievo ufficiale divulgato della Grotta del Cavallone risale alla fine degli Anni Trenta. Ad esso erano stati associati degli schizzi rappresentativi del Vallone di Taranta con la posizione delle tre grotte del complesso
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Complesso delle grotte del Cavallone_rilievo 3D
La necessità di rilevare con metodi digitali e di dettaglio le tre cavità e georeferenziare i risultati ha portato a dei risultati di notevole interesse, aprendo prospettive e sfatando teorie pregresse.
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Confronto rilievo Cavallone - Rispetto lo stato di rilievo della fine degli Anni ‘30 la grotta ha un’estensione spaziale e uno sviluppo in proiezione assai attendibile allo stato reale ma forme e direzioni delle diramazioni risultano non corrispondere allo stato di fatto.
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Confronto rilievo Asino - Confronto rilievo Bove - Il rilievo del Bove è stato corretto, sia per quanto riguarda le dimensioni degli ambienti che per la definizione delle direzioni degli stessi e della profondità della cavità