Editoriale – L’orgoglio della nostra passione, il vero senso della SSI!
Dal 1° gennaio si sono insediati gli Organi Societari che resteranno in carica sino al 2020, anno del settantesimo della nostra SSI. Il 2017, infatti, è stato anno di elezioni. Abbiamo sperimentato le votazioni elettroniche e siamo molto soddisfatti del risultato. Per la prima volta non vi sono state discussioni sull’esito, così come non vi sono stati voti per non candidati. Le votazioni sono servite al loro, decisivo!, scopo, a eleggere gli Organi Societari. Vi rimando al sito per gli esiti di queste ultime elezioni, ma desidero esprimere anche qui una profonda soddisfazione per il continuo rinnovamento della SSI, riferimento di una speleologia italiana viva e vitale, come abbiamo visto e vissuto a FinalmenteSpeleo 2017, l’incontro gioioso di Finalborgo. E che ritroveremo con forza a Casola 2018 (1-4 novembre) che si terrà naturalmente a Casola Valsenio (RA) ovvero a “Speleopolis-Città amica degli speleologi”. Dopo un appunto istituzionale e dopo avervi ricordato i grandi appuntamenti dove possiamo incontrarci in tanti, voglio condividere con voi gli usuali scambi di opinione con chi ci chiede informazioni o ci intervista sulla Società Speleologica Italiana, sulla sua attività, su come si finanzia. Inevitabilmente, è naturale presentare un elenco di azioni, ordinarie e straordinarie. Siamo una Associazione di Tutela Ambientale, riconosciuta dal Ministero e, quindi, ci occupiamo di far conoscere, tutelare e “favorire la corretta interazione” con gli ipogei naturali e anche artificiali. Ogni anno centinaia di persone seguono i nostri corsi di avvicinamento alla speleologia. E quelli di perfezionamento tecnico o approfondimento culturale. Abbiamo la Biblioteca del Centro Anelli in Bologna, che è orgoglio e patrimonio di SSI. Formiamo, premiamo, organizziamo. Basta andare sul nostro sito e navigarlo. E’ un mare sterminato di azioni, di eventi, di strumenti messi a disposizione. Ma, per assurdo che possa sembrare, l’aspetto che colpisce i nostri interlocutori è ciò che siamo. Una società, un insieme di persone e soggetti collettivi che si occupano di speleologia, nel senso più articolato del termine, ma che, comunque, rimangono all’interno di una disciplina vissuta per passione e conoscenza. Non abbiamo sponsor, finanziatori. Abbiamo dimensionati contributi ministeriali, variabili e sempre giudicati straordinari. SSI vive dei suoi soci. Abbiamo un’attività di nicchia, spesso apprezzata, ma misconosciuta. Qui le domande, di solito, tradiscono stupore. “Non potreste affiliarvi, non sarebbe meglio comprendere altre discipline, non trovereste interessante professionalizzare la vostra attività, monetizzare competenze?”. Di solito, rispondo: “Il volontariato è una scelta, implicita nella nostra storia e nel nostro Statuto. La libertà di rispondere solo all’Assemblea non ha prezzo. Naturalmente, dobbiamo rispettare anche chi amministra e gestisce aree carsiche, o disposizioni che possono condizionare la nostra attività, ma rimaniamo liberi stakeholder, portatori di interesse del mondo sotterraneo, del territorio che lo circonda e della passione che ci porta a frequentarlo”. “Ma quello che voi fate è conosciuto e riconosciuto da pochi…” “ E’ vero, ma siamo anche tra i pochi che vanno in luoghi che prima di noi non c’erano e che dopo diventano geografia, o sono mete di geo turismo, o anche solo e semplicemente, cominciano a esistere. E lì accompagniamo chi poi troverà altri luoghi e riporterà tutto questo e lo trasformerà in conoscenza” “Ma come fate?” “L’ho detto, ci dedichiamo a questo. Da responsabili o semplici soci. Creiamo strumenti per noi e chi frequenta e studia il mondo sotterraneo. Ci si appaga anche di esplorare la conoscenza…”.Non sempre, ma a volte si riesce davvero a trasmettere la passione, il senso dell’azione fatta per il piacere di farla. L’investimento di energie e risorse personali. Non è facile, ma si può riuscire a far capire che il vero orgoglio è trasmettere la passione che ci accomuna.
Buon 2018 e buone grotte!
Vincenzo Martimucci